mercoledì 5 febbraio 2014

The Daily Facebook del 5 Febbraio 2014_Il Corpo, l'Architettura, lo Spazio, la Superficie e la Pelle

Nel flusso di fb, in un certo momento, sono scorse insieme, comparendo in post diversi a poca distanza fra loro (spazio temporale, sulla timeline):
Il video che documenta la nuova campagna pubblicitaria di ProInfirmis "Nessuno è perfetto. Avvicinatevi"; L'artista Nick Bibby mentre lavora ad una scultura; una scultura di Alberto Giacometti legata al messaggio promozionale della mostra che avrà luogo da febbraio a maggio alla Galleria Borghese di Roma. Documenti da cui traggo le immagini che riporto sotto.




il CORPO



Attraverso il corpo conosciamo. Attraverso il corpo Ci conosciamo. 
Conosciamo noi stessi. Conosciamo tutto il resto. 


LA PELLE
La pelle è il luogo dove avvengono gli scambi.
Dove si da e si riceve. 
Si dà agli altri e si riceve dagli altri. Si dà sé stessi e si riceve sé stessi. 
Si riceve dall'esterno ma anche dall'interno di noi stessi. 

Sulla pelle Esterno e Interno si incontrano. 

In quello scambio, fra in-terno ed es-terno, noi esistiamo. 

Esistiamo sulla nostra pelle. Sulla superficie. La profondità è schiacciata sulla superficie, oppure meglio: la superficie è stratificata, è il risultato di una profonda stratificazione. 
Attraverso il corpo prendiamo e quella presa non è mai possesso è un attraversamento. Possedere significa lasciarsi attraversare. Nulla è fermo. Tutto scorre (anche se il fiume che scorre non passa!) 
Le cose non si possono afferrare perché non sono ferme, si possono sentire, perciò il possesso si identifica con un passaggio che è un attraversamento.   





es-TERNO / in-TERNO / e-TERNO / TERNO >> TER


esterno
estèrno agg. e s. m. [dal lat. externus, der. di exter o extĕrus «che sta fuori»]

interno
intèrno agg. e s. m. [dal lat. internus, der. di inter «entro, tra»]

eterno
etèrno (ant. ettèrno) agg. e s. m. [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum «evo»; cfr. età]. – 1. agg. Che si estende infinitamente nel tempo, che non ha principio né fine

terno
tèrno agg. e s. m. [dal lat. ternus agg. «triplice», der. di tres «tre»

ter
ter avv. lat. (propr. «tre volte»).

TER >>> la divina Trinità

trinità s. f. [dal lat. tardo trinĭtas -atis, der. di trinus «trino»]. – La condizione, il fatto di essere trino, spec. con riferimento al mistero fondamentale del cristianesimo, l’esistenza in Dio di un’unica natura e tre persone (Padre, Figlio e Spirito Santo)...


***

[Al principio vi è l’1, che per vedere se stesso si scinde in 2 ma non perde la sua natura di 1.

L’1 e i suoi 2 fanno il 3.

Poiché il 3 è fatto dell’1 che si è scisso in due per vedere sé stesso, ogni tre è fatto di tre uno di cui due (l'1 e il 2) guardano nel verso opposto al terzo 1.

L’1 si riflette nei suoi 2 (quindi i due guardano nella direzione opposta all’uno) come se fra di essi vi fosse uno specchio.

L’1 non ha cognizione di sé se non si vede (l’interno è interno perché esiste un esterno, se non esiste nessun esterno non esiste nessun interno),

poiché l’1 si vede solo se si fa in 2, non esiste l’1 senza il 2 e ovviamente non può esistere il 2 senza l’uno, visto che il due è fatto dell’uno che si fa in due.

E poiché l’1 e il 2 nel momento in cui esistono danno luogo al 3, non esiste 1 senza 2 (né senza uno) e non esiste 2 senza 3 (né 1 senza 3, né 3 senza 2 e 1)]


***
Nell'incontro fra esterno ed interno esistiamo noi, nel mezzo, 
la nostra esistenza è con la sua stratificazione schiacciata sulla superficie*, sulla pelle.
Tutto quello che avviene avviene in superficie.

***



Il corpo è un'Architettura ed è il primo Spazio che tentiamo di abitare.
Scaviamo nel corpo con la nostra esistenza come nella pietra per ricavare una caverna.

Indossiamo il corpo. Abitiamo il corpo. E poi con il corpo abitiamo ogni altro spazio.

Vestiamo il corpo con lo spazio, lo vestiamo di spazio, lo abitiamo - lo spazio - attraverso il corpo.




Come un fiume si scava il suo percorso nel terreno e quello scavare corrisponde all'esistenza del fiume, così noi vivendo scaviamo il corpo e in quello scavo e in quello scorrere si verifica la nostra vita.

La nostra esistenza come quella del fiume è quello che è in ogni momento in cui lo è e si porta dentro tutto quello che incontra e questo trascinare diventa una stratificazione.

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NOTE
*in Architettura, sulla stratificazione della superficie vedi anche B. Servino

su architettura e spazio da vedere anche Lars Spuybroek, L'architettura del Continuo, Deleya Editore. 
su corpo e spazio interessante da vedere Rudolf Steiner

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