L'esperienza GranTouristas, volge al termine. Adesso se ci si mette un po' lontani la torre babelica che è, la si vede bene. Volge al termine. Cominciano a cadere calcinacci. Meglio mettersi il casco. Cosa succede dopo che la torre cade? Un po' di tempo fa l'ho chiesto a Gabriele Mina, studioso ed esperto di torri babeliche, mi ha risposto: "Chiusure, baratri. Ma anche nuove forme. Inaspettate."
Dopo non so che accade, e la caduta è sicuramente un momento doloroso, ma anche molto bello a cui assistere, bello nel senso che come vada, credo, sia un momento spettacolare, ti entra negli occhi come una meraviglia che ti fa tacere, come uno spettacolo pirotecnico.
Io sono confusa, come nella casa degli specchi deformanti del luna park. Troppe cose, difficili da districare. Realtà virtuali che si accavallano a realtà fisiche. Si accavallano, si intersecano. Immagini che si creano e si disfano. Tutto troppo velocemente. Tutto è farraginoso e se allunghi la mano per toccare un pezzo di quel tutto ti accorgi che si sgretola. La stessa cosa mentre ha senso poi non ne ha più.
Per contro le cose che hai sempre saputo di non potere toccare (le sensazioni, le emozioni, quello che riesci a provare), quello che è sempre stato più semplice mettere in dubbio perché non lo vedi, ti appare adesso l' unica cosa tangibile, l'unica toccabile, capace di resistere al caos, quello che provi è la cosa più reale, l'unica cioè di cui hai una traccia reale, perché ti trasforma e lo senti, lo sai, lo vedi. Se ti guardi allo specchio sei diverso. Per il resto cose che prima ti apparivano reali, le persone in carne ed ossa, adesso sai che non esistono, che quello che fa le persone (il carattere, i tratti somatici, gli odori, i sapori, la pelle, la voce, le espressioni, le smorfie e tutto il resto) qui (in un luogo virtuale come fb/gt) è solo una proiezione della tua mente. Non sai chi realmente c'è dall'altra parte, potresti stare parlando sempre con la stessa persona che adotta molti nomi, molti volti, o per contro con una persona diversa da quella che tu credi sempre la stessa (da dietro uno schermo non è difficile clonare le persone, impari i loro modi di dire, calcoli i tempi, non devi neppure fare lo sforzo di modulare la voce). Ma poi è importante saperlo se solo tramite una tastiera, battendo sulle lettere dei tasti per inserire parole nello schermo, su quello stesso schermo si accendono parole legate alle tue da un nesso logico, digitate da qualcun altro, che ti provocano pensieri, sensazioni, emozioni? Sei tu con qualcun altro, chi sia che importa? Importa quello che ti da, quello che ricevi.
Credo di avere un attacco di mal di mare. Voglio recuperare l'illusione della terra ferma, speriamo di non averla smarrita nel caos. Perché l'illusione più vera, la più convincente fra le altre è quella che esista una terra ferma a mollo nel mare del viaggio. Non esiste. Anche la terra si muove. La cosa più concreta, l'unica, è il mezzo di trasporto (la ragione/il sentimento) su cui sei per viaggiare. Esiste, ci sei sopra, lo senti.
Il mezzo coincide con il viaggio. Il viaggio stesso è la terra.
Uno di quelli che si è messo da lontano a guardare la torre è Salvatore Iaconesi. E riporto sotto per intero il suo pezzo.
Buon viaggio.
Fotografia di Andrea Botto (http://www.andreabotto.it/)
